ANNO 25 n° 118
“Mai preso soldi né fatto pressioni’’
L’ex sindaco di Vitorchiano, accusato di concussione, si dice estraneo alle accuse
05/02/2014 - 17:59

VITERBO – Dice di essere “tranquillo e fiducioso nel lavoro della magistratura”, ma ammette anche di nutrire “rammarico e dispiacere perché in questa brutta storia è stata tirata in ballo la mia famiglia”.

A parlare è l’ex sindaco di Vitorchiano, indagato per falso e concussione nell’ambito di un’inchiesta su presunti appalti truccati e gare pilotate ad arte. Figlia della maxioperazione “Genio e sregolatezza” condotta tra i mesi di ottobre e novembre dello scorso anno. Anche in quella circostanza, l’indagine aveva coinvolto nomi altisonanti dell’imprenditoria viterbese, amministratori e funzionari pubblici: dodici le persone finite in manette, mentre cinquantuno erano gli indagati a piede liber.

Stavolta sono nove le persone iscritte sul registro delle informazioni di reato per corruzione, concussione, falso, turbativa d’asta e rivelazione di segreti d’ufficio.

Oltre a Ciancolini, si tratta di Giuseppe Bagnato, vicesindaco di Vitorchiano e assessore all’Urbanistica nella giunta Olivieri e anche in quella Ciancolini; la collaboratrice dell’ex sindaco Gabriella Marchionni ed il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Sante Rocchetti. Ci sono poi gli imprenditori gli imprenditori viterbesi Enrico Basili, Pierangelo Arcangeli e i colleghi romani Patrizio Silvestri, Paolo Fubelli e Paolo Di Puorto.

Come in “Genio e sregolatezza”, nel nuovo fascicolo vengono ipotizzati affaire fraudolenti tra gli imprenditori invitati alle gare e gli amministratori.

Quando accenna al coinvolgimento dei familiari, Ciancolini si riferisce al figlio. I pubblici ministero Stefano D’Arma e Fabrizio Tucci sulle carte scrivono che l’ex sindaco avrebbe ottenuto da Arcangeli un ribasso di circa 30mila euro sul prezzo di un preliminare di compravendita di un appartamento per il figlio. “Quell’atto risale al 1995, dunque non è assolutamente collegabile con la mia carica di sindaco perché sono stato eletto nel 2001. Uno fa i sacrifici e poi si vede sbattuto sui giornali con accuse tanto infamanti: non sono un corruttore né un concusso”, ribadisce con torni fermi Ciancolini. “E ho le carte per dimostrarlo. Durante i miei due mandati da sindaco ho cercato solo di fare del bene per il mio paese e per i miei concittadini. Sono stato eletto con il 74% dei voti e, quando mi sono candidato come consigliere provinciale, ho ottenuto 500 preferenze: nessun vitorchianese è mai seduto a Palazzo Gentili”. E questo per Ciancolini è indicativo della stima dei vitorchianesi.

“Non ho mai preso soldi né fatto pressioni o intralciato nessuno ma solo agito per il bene del mio paese”. Ed è pronto a dimostrarlo, spera anzi di poterlo fare presto.

“Sto subendo un’angheria frutto di giochi di partito: ho le carte che confermano la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati. Spero – conclude Ciancolini - che la magistratura chiarisca questa brutta faccenda al più presto”.




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