ANNO 25 n° 79
Martina, da Viterbo alla Fed Cup
La giovane Caregaro, che si allena sui campi della Tuscanese, convocata
contro la Francia nel torneo a squadre più importante al mondo
29/01/2016 - 09:57

VITERBO – Francesca Schiavone, Sara Errani, Camilla Giorgi. E fino a qui tutto secondo copione. La sorpresa arriva alla fine, e porta il nome – segnatelo bene - di Martina Caregaro. Già, perché insieme a quelle che possono essere considerate - e lo sono - dei mostri sacri del tennis femminile italiano e che il prossimo 6 e 7 febbraio saranno di scena al Palais des Sport di Marsiglia, per il primo turno della Federetion Cup, ci sarà anche questa giovane promessa che nella Tuscia suda per limare il suo talento.

 

Martina Caregaro, per molti forse una sconosciuta, ma per chi gira intorno al circuito della racchetta, nome ricorrente e associato a talento emergente. Nata ad Aosta nel 92’, la 24enne, stanzia ormai da diverso tempo nel Lazio, facendo la sponda tra Roma e Viterbo, diventata ora la sua casa e il quartier generale degli allenamenti tra un torneo e l’altro. Da tre anni, infatti, si perfeziona sui campi in terra rossa del Tennis Club cittadino, sulla Tuscanese. Superfice calpestata anche da altre grandi campionesse, passate da quelle parti. Un connubio risultato vincente, quello con la struttura nostrana, e che ha riportato la valdostana in sella ai sogni, dopo due gravi infortuni e tanta paura per il futuro.

 

Ostacoli superati, e un game alla volta, un set dopo l'altro e, soprattutto, degli ottimi risultati nel 2015, si è guadagnata l'attenzione del ct Corrado Berazzutti, che lo scorso 27 gennaio, alla prima occasione, visto anche il forfait di Roberta Vinci, ha deciso di convocarla e farle vestire i colori azzurri in quello che è considerato il più importante torneo femminile per nazioni a squadre.

 

Una chiamata sicuramente aiutata dal ''due di picche'' arrivato della più nota campionessa italiana, finalista nel singolare femminile contro Flavia Pennetta negli ultimi Us Open, ma che non deve distogliere l’attenzione su un investimento che sa tanto di candidature per il futuro. Anche perché numeri e risultati ci sono: la Caregaro, infatti, nel giro di due anni è passata dalla 400esima alla 256esima posizione nella classifica WTA, a sole due posizione dall’ingresso nel best ranking (254). E nel circuito challenge, tappa obbligatoria per guadagnare quei punti necessari per entrare nei grandi tornei, sta macinando risultati più che soddisfacenti, come la semifinale centrata nel torneo messicano di Tampinco e le ottime prestazioni espresse in Giappone, dove è riuscita ad avere la meglio di diverse tenniste con un miglior ranking.

 

Le prossime tappe porteranno questa ''viterbese d’adozione'' prima in Francia e poi, in febbraio, nella caldo del Sud America. Perché quella del tennista è una vita frenetica, veloce, fatta di fusi orari da combattere e un freno che deve essere tirato il meno possibile.

 

Prima di riprendere la corsa, si potrà regalare però questo sogno. E anche se molto probabilmente non troverà spazio, viste le gerarchie e la caratura di quella Francia, guidata dall'ex stella Amélie Mauresmo, che sta cercando di risalire dopo anni difficili, quello con cui tornerà sarà un bagaglio colmo di un’esperienza importante.

 

Una convocazione, questa della Caregaro, che di riflesso fa felice anche il Tennis Club di Viterbo del presidente Marco Sabatini: dopo la Schiavone, tornata a vestire la maglia azzurra dopo tre anni, e con la quale la società viterbese ha vinto diversi campionati di categoria nazionali ai tempi del presidente Barili, può ''vantarsi'' di aver visto e costruito da vicino quella che a tutti gli effetti può essere considerata la nuova emergente stella delle racchette rosa italiane.




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