ANNO 25 n° 89
''Non date la caccia agli allocchi''
Il sindaco di Canino invita i cittadini alla calma. Il giallo del maschio: è scomparso
03/10/2013 - 04:00

di Stefano Mattei

VITERBO - Continua lo strano “caso” degli uccelli di Canino che vi avevamo già raccontato su queste pagine. In questi giorni sono continuate le segnalazioni di nuovi attacchi dei rapaci contro le persone ed è corsa voce della loro cattura. Nella trappola, come esca, sarebbe stato usato un porcellino d’india, ma questa notizia, anch’essa dai contorni coloriti, è stata smentita dal sindaco Mauro Pucci. “Per tre giorni sono scomparsi- dice il primo cittadino - e questo probabilmente ha fatto pensare alla cattura, ma oggi è stata avvistata nuovamente la femmina, più piccola del maschio, nei pressi del teatro. Del maschio ancora non si sa nulla, ma mi dispiacerebbe se gli fosse accaduto qualcosa”. Una storia come questa, curiosa, ma anche inquietante, ha spaccato in due la popolazione. Sembra che alcuni caninesi infatti, abbiano deciso di farsi giustizia da soli imbracciando i fucili, sostenuti da altri che si sono dichiarati pronti e decisi a eliminare gli “animali cattivi” di proprio pugno con una soluzione che potremmo definire “alla John Wayne”. Al contrario, un’altra parte della popolazione ha espresso con forza la propria indignazione verso queste persone, sottolineando il fatto che questi rapaci, allocchi a quanto sembra, sono protetti e una giustizia “sommaria” sarebbe illegale, oltre che inutilmente brutale. “Se è vero che il maschio è scomparso- conclude Pucci- la femmina deve cacciare. E’ certamente una situazione anomala, ma si tratta sempre di animali e non sono certo squali, o leoni, quindi bisogna essere cauti e soprattutto rispettarli”. Il sindaco dunque, continua a chiedere “equilibrio”, probabilmente la scelta più adatta in una situazione che certamente non va sottovalutata, visti i possibili rischi soprattutto per i bambini, ma che allo stesso tempo si presta a facili demonizzazioni. Diverse infatti, sono state le versioni dei fatti di questa storia: reali, gonfiate, o completamente inventate e diversi sono stati i paragoni, come l’ovvia citazione degli “Uccelli” di Hitchcock, ma proprio come nel film, l’animo umano spaventato dall’attacco di qualcosa che sembra innocuo e improvvisamente diventa spaventoso, reagisce in maniera differente. In una storia dove, come detto, il reale sembra davvero superare il fantasioso, le persone possono esprimere razionalità e comprensione, ma anche agire in una maniera più brutale e pericolosa degli animali stessi, poi ovviamente, tralasciando facili moralismi, ognuno ha la visione, il proprio modo di riconoscere e affrontare “l’animale cattivo”.




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