ANNO 25 n° 117
Notificati tre avvisi di garanzia
Indagati tre dipendenti comunali, accusati di abuso d'ufficio nell'affidamento
del servizio e relativamente alla selezione della ditta che vinse l'appalto
15/09/2015 - 13:44

VITERBO - Festival delle luci, tre avvisi di garanzia. Interesserebbero esclusivamente dipendenti comunali, e il capo d’imputazione è abuso d’ufficio sull’affidamento del servizio e relativamente alla selezione della ditta che vinse l’appalto.

 

Una storia non fortunata quella del festival viterbese che al suo esordio collezionò una serie di critiche e diede vita a uno stuolo di polemiche. L’appalto venne aggiudicato dalla Audiotime, socia di Caffeina. All’epoca assessore alla Cultura era Giacomo Barelli di Viva Viterbo. Si gridò al conflitto d’interessi e l’opposizione a Michelini presentò anche un esposto in Procura. Esposto da cui sarebbe partita l’indagine.

 

Ad aprile la Guardia di Finanza si reca negli uffici comunali e acquisisce tutti i documenti relativi al Festival delle luci in Ragioneria e nell’assessorato Cultura.

 

La Audiotime si aggiudicò l’appalto con la sua offerta da 70mila euro per la realizzazione del tutto. Fu scartata l’offerta, economicamente più vantaggiosa (45mila euro) presentata dalla ditta Carramusa. Unica concorrente. La motivazione fornita fu che Audiotime offriva molti più servizi, la contestazione mossa che quei servizi in più non erano richiesti nel bando.

 

Lo stesso Carramusa, sempre nel Natale 2013, venne scartato anche dalla gara per l’allestimento della mostra su Sebastiano Del Piombo, per aver presentato l’offerta più costosa dei concorrenti.

 

Gli indagati hanno tempo venti giorni per farsi interrogare dal pm o consegnare le memorie difensive, poi si terrà l’udienza preliminare.




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