ANNO 25 n° 89
''Nuova An? In bocca al lupo...''
Peruzzi (Fratelli d'Italia) non crede nella proposta di Azione nazionale
Fracassini: ''L'idea mi piace''. Grassini potrebbe seguire l'Allegrini
12/11/2015 - 11:16

VITERBO – Azione sì, azione no, azione forse. La domanda del giorno dopo la fondazione di Azione nazionale è: chi tra i nostalgici dell'ex An nella Tuscia seguirà Laura Allegrini, tra i fondatori del movimento, nel soggetto politico che fa capo a Gianni Alemanno (e, nell'ombra, a Gianfranco Fini)?

 

Per ora c'è riserbo sui nomi, chi intende avvicinarsi alla ''cosa di destra'' non scopre ancora le carte, ma un certo fermento intorno alla nuova An, che al momento non è un partito ma un’associazione ma che potrebbe fare il suo ingresso nell’agone politico magari con una lista civica alle elezioni comunali della Capitale, anche a Viterbo si è registrato. Alcuni ex rappresentanti e amministratori locali del territorio, provenienti dalla vecchia Alleanza nazionale, che da tempo oscillano tra Forza Italia, Ncd, Lega e altri partiti del centrodestra, restano alla finestra e guardano al nuovo movimento.

 

Tra coloro la cui adesione ad Azione nazionale viene data per scontata c’è la ex federale di An e poi vice ordinatrice provinciale del Pdl, Maria Gabriela Grassini. Chi si metterà, dunque, in Azione (nazionale) anche a Viterbo? L’ex presidente della Provincia Marcello Meroi ha partecipato alle riunioni preparatorie ma per il momento non ha aderito. Difficile anche un nuovo ritorno all’impegno politico dell’ex sindaco di Viterbo, Giancarlo Gabbianelli.

 

Chi guarda con favore alla nascita di Azione nazionale, invece, è Federico Fracassini, ex assessore provinciale nella giunta Meroi in quota Fratelli d’Italia, oggi rappresentante nella Tuscia di Patriae e vicino al sindaco di Verona Flavio Tosi. “Sono molto contento della nascita di una nuova formazione di destra che si richiami alla storia e ai valori di Alleanza nazionale – spiega -, vuol dire che qualcosa si muove e che non tutti vogliono restare appiattiti sulle posizioni populiste di Matteo Salvini. Sull’adesione ad An valuterò, il doppio tesseramento è previsto e io adesso sono impegnato politicamente con il movimento di Flavio Tosi. Ma l’idea di una collaborazione per una coalizione di destra alternativa a quelle attuali mi piace”.

 

Tanto per sedare gli animi, invece, arrivano le ''congratulazioni'' al vetriolo dei Fratelli d’Italia viterbesi alla nuova An. ''Faccio loro un sentito in bocca al lupo – dice Giuseppe Talucci Peruzzi, referente provinciale del partito di Giorgia Meloni -, ne avranno certamente tanto bisogno, considerato che di tentativi di costruire alternative di destra del dopo Alleanza nazionale ce ne sono state e ce ne sono anche oggi a decine, con i deludenti risultati noti a tutti. E’ inutile girarci intorno, attualmente l’unica realtà di destra nata dalla fine di Alleanza nazionale è Fratelli d’Italia, che ha una base solida, esprime dei parlamentari ed è data in crescita dai sondaggi. E poi ha un leader forte, Giorgia Meloni, difficile da mettere in discussione, specie se attraverso esperimenti personalistici per lo più privi di proposte politiche”.

 

Insomma, i rapporti si preannunciano già tesi e certamente quanto accaduto a inizio ottobre scorso in sede di assemblea della Fondazione Alleanza nazionale per decidere cosa fare del patrimonio aennino (pari a circa 200 milioni di euro tra fondi e immobili), non ha aiutato a superare le divisioni tra gli eredi del MSI. La mozione dei quarantenni, con la regia di Alemanno, Bocchino, Briguglio e altri, favorita nei pronostici della vigilia, ha invece dovuto cedere campo (e quatrini) ai Fratelli d’Italia della Meloni, risultati vincitori grazie ad un certosino lavoro di “mediazione” di Ignazio La Russa che ha portato dalla parte di FdI una settantina di voti, tra cui quelli degli oggi forzisti Altero Matteoli e Maurizio Gasparri. Sarà possibile passarci sopra e intavolare un percorso unitario in vista delle elezioni al Comune di Roma?

 

“Un ragionamento inclusivo si può fare con chiunque – aggiunge Talucci Peruzzi -, se riuscissimo a dare un segnale di unità di tutto il centrodestra sarebbe una buona cosa, anche perché condividiamo gli stessi valori e proveniamo tutti da un’esperienza comune. Ma è sui temi e sui programmi che ci si confronta e semmai si converge”. In chiave viterbese, secondo Peruzzi non saranno molti a seguire Laura Allegrini in Azione nazionale. “Qualcuno più legato alla ex senatrice sicuramente la seguirà – conclude -, ma la sua storia politica recente, tra Pdl e Ncd, è costellata di curve pericolose. E, si sa, in curva il carico si rischia sempre di perderlo per strada”.




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