ANNO 25 n° 88
Ricci presenta ''Nel sacro
bosco di Bomarzo''
L’appuntamento con la passeggiata è fissato per il 28 giugno alle 17
26/06/2012 - 12:40

VITERBO - Con il contributo dell'Assessorato al Turismo della Provincia di Viterbo e il patrocinio del Touring Club Italiano L’associazione culturale III Millennio presenta ‘’Nel sacro bosco di Bomarzo’’, passeggiata racconto di e con Antonello Ricci. L’appuntamento è fissato per il 28 giugno alle 17 al Parco dei Mostri. Si tratta di una di quelle speciali visite/spettacolo alle quali Ricci ci ha abituato in questi ultimi anni. L’iniziativa è concepita come un divertente e intrigante “aperitivo” alla vigilia della serata finale del prestigioso Festival Suona Francese promosso dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Viterbo in collaborazione col Touring Club Italiano e con l'Ambasciata di Francia. Per tutti i partecipanti alla passeggiata racconto è previsto biglietto d'ingresso ridotto di 6 euro. Prima tappa. Bomarzo. Metà del Cinquecento. Lassù in alto, a coronare il borgo, uno splendido palazzo. Giù giù dabbasso, un parco che somiglia a un labirinto. È il parto manierista di un principe demiurgo. Massi erratici di peperino scolpiti e fatti segni di un qualche alfabeto misterioso. Poi un oblio di secoli. Boscaglia rinselvatichita e campi coltivati. Bocche di Mostri divenute ricettacolo di greggi. Bambini scalzi e in braghe corte che si arrampicano per gioco. Bomarzo giardino segreto abbandonato. Regno del pittoresco e dell’enigma. Viene l’autunno del 1948, con la cine-performance surrealista di Salvator Dalì per la Settimana Incom. A seguire, lo splendido articolo di Mario Praz per l’Illustrazione italiana e la folgorante battuta di Moravia sul «luna park di pietra.» Poi ancora: una linea di fascinazione tutta argentina, sensuale e barocca, dal voluminoso feuilleton di Mujica Lainez, al libretto operistico per Ginastera, alla mancata visita di Borges. E via seguitando. La passeggiata/racconto si snoderà attraverso i sentieri del Sacro Bosco, rievocando in situ voci figure affabulazioni dei viaggiatori dell’immaginario nei secoli (da Annibal Caro e Sansovino a Edoardo Cacciatore), ma anche disegnando itinerari inediti sulla scorta di una nuova lettura del Sacro Bosco quale vero e proprio Teatro della Memoria (Giulio Camillo, 1550). Lettura alla quale attende da ormai alcuni anni, col rigore infaticabile che lo caratterizza, lo studioso Antonio Rocca. Interessante notare a questo proposito come proprio dalla Corona di Francia, nella prima metà del XVI secolo, fosse finanziata la ricerca di Giulio Camillo.

Seconda tappa. Intorno alle 19.00 il gruppo risalirà alle ex scuderie Orsini (presso il Museo di Sculture Iperspaziali-Attilio Pierelli) dove Antonio Rocca racconterà i rapporti fra Palazzo Orsini e Sacro Bosco, illustrando contestualmente alcune recenti sculture di Patrick Alò allestite per l’occasione e ispirate anch’esse a una Idea del Theatro di camilliana memoria.

 

 

 




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