ANNO 25 n° 116
Riesame, udienza rinviata al 29 ottobre
Chiesti dai giudici ulteriori documenti su Battaglia
20/10/2015 - 10:59

ROMA – Slitta al 29 di ottobre la decisione del tribunale del riesame di Roma sulla richiesta dei domiciliari per Sabato Louis Francesco Battaglia, il 22enne viterbese arrestato lo scorso 27 settembre per l'omicidio di Federico Venzi. L'udienza era stata fissata per la mattina del 19 di ottobre, ma i giudici romani hanno chiesto una documentazione più ampia prima di prendere una decisione sulla possibilità di far tornare per il momento Battaglia a casa.

 

''Non possiamo far altro che attandere – spiega l'avvocato di Battiglia,Vito Castronovo – il fatto che i giudici abbiamo chiesto ulteriore tempo e ulteriori carte può lasciare aperto qualche spiraglio. Ora aspettiamo l'udienza del 29''.

 

Per il momento, dunque, Battaglia resta in carcere con l'accusa formulata dal gip Stefano Pepe di omicidio volontario.

 

I fatti risalgono allo scorso 27 di settembre. Battaglia, in compagnia della fidanzata Lorella Colman, denunciata insieme ad altri tre amici per aver depistato inizialmente le indagini, incrocia nei pressi della rotonda dell'Ipercoop Federico Venzi, 43enne, romano ma residente a Caprarola, insieme a un amico di origine maraocchina. Nasce una discussione che sfocia poi nella morte del 43enne, trovato esamine al Riello e morto un paio di ore dopo all'ospedale di Belcolle.

 

Battaglia, una volta prelevato dalla sua abitazione qualche ora dopo l'omocidio, aveva spiegato al gip che si fosse tratto di leggittima difesa e di aver picchiato Venzi perché aveva molestato la sua ragazza e ribadendo la non volontà di uccidere l'uomo.

 

Una versione dei fatti che però da subito non a convito gli inquirenti, visto lo stato in cui è stato trovato Venzi: aveva il volto maciullato da pugni e calci, probabilmente sferrati mentre era già a terra. E una versione che mal si è conciliata con quella fornita dalla findanzata, che una volta messa sotto torchio, avrebbe raccontato che da parte di Venzi non ci fu nessuna molestia e che i due si fossero avvicinati dopo averla vista in terra con il ragazzo sopra di lei.

 

I due, allora, totalmente ubriachi, si sarebbero avvicinati alla coppia pensando forse a un’aggressione e chiedendo loro se serviva aiuto. A quel punto, poi, la coppia avrebbe iniziato ad allontanarsi, sempre a piedi. Dopo aver notato però che la vittima e l’amico li stavano seguendo, allora Battaglia avrebbe reagito a suon di pugni.

 

Nessun insulto, quindi, tantomeno tentativi di approccio nei suoi confronti da parte del 43enne che, come hanno confermato i primi risultati dell’esame autoptico eseguito dal medico legale Maria Rosaria Aromatario, sarebbe morto per le lesioni cerebrali causate dai pugni e dai calci ricevuti anche mentre era disteso a terra, pressoché esanime. Da qui l’accusa di omicidio volontario e, al termine dell’interrogatorio di garanzia, la conferma del carcere. L’avvocato Castronuovo aveva chiesto la sostituzione del carcere con gli arresti domiciliari, richiesta che il gip ha poi rigettato, e la derubricazione dell’accusa da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale.




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