ANNO 25 n° 114
S.Lorenzo Nuovo accoglie
don Vincenzo Sborchia
Gli auguri di benvenuto da parte dell’amministrazione comunale
20/05/2013 - 15:29

VITERBO - “Rivolgo al nuovo parroco di San Lorenzo Nuovo, Don Vincenzo, i migliori auguri da parte di tutta la comunità per il nuovo operato che si troverà a svolgere nel nostro paese; un compito, oggi, non facile a causa delle profonde difficoltà economiche e sociali che l’Italia tutta sta attraversando accompagnate, purtroppo, a una diffusa carestia dei valori morali. Sono convinta che Don Vincenzo, grazie al vigore e all’entusiasmo propri della sua età e dell’esperienza vissuta, riuscirà a fornire un importante contributo spirituale al paese”. Con queste parole il sindaco, Anna Maria Zannoni, dà il benvenuto al nuovo prete della parrocchia di San Lorenzo Nuovo.

Originario di Marta don Vincenzo Sborchia ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale sabato 18 maggio, nella Basilica di San Lorenzo a Viterbo, alla presenza del vescovo della Diocesi di Viterbo, monsignor Lino Fumagalli, insieme ad altri 4 presbiteri, davanti a una folla di fedeli. Presente alla cerimonia oltre al sindaco Zannoni, anche il vice sindaco di San Lorenzo Nuovo, Luigi Civitelli e un centinaio di sanlorenzani che, con un pullman organizzato, hanno voluto prendere parte personalmente alla cerimonia.

“Rivolgo i miei sinceri auguri al nuovo parroco – commenta Civitelli – per il suo ministero pastorale. Che il Signore, di cui noi siamo figli, lo accompagni sempre con forza lungo il cammino delle fede. Da oggi San Lorenzo Nuovo sarà la sua nuova casa e noi, per Don Vincenzo, saremo la sua nuova famiglia. Il nostro desiderio è rivolto a un cammino comune e collaborativo affinchè la comunità di San Lorenzo possa continuare a gioire dei valori quali la solidarietà e la fratellanza”.

Un pensiero, ovviamente, è rivolto al vecchio sacerdote Don Pompeo Rossi. “A lui – ha concluso il sindaco Zannoni – sono rivolti i ringraziamenti di un paese intero. Uno per uno. Non basterebbero tutte le parole di questo mondo per poter esprimere la profonda riconoscenza che ci lega al suo decennale operato svolto sempre con amore e devozione”.




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