ANNO 25 n° 117
Shaolin, anche un Viterbese al summit europeo
Marco Pompilio, insegnante di Kung fu Shaolin e Taiji quan, al raduno di Roma
01/10/2011 - 16:49

Si è svolto il summit della Shaolin Europe Association, alla presenza di Shi Yong Xin, abate del tempio di Shaolin. Il summit si è svolto a Roma il 29 settembre ed ha partecipato anche Marco Pompilio, insegnante di Kung fu Shaolin e Taiji quan del gruppo sportivo “Sole e acciaio” di Viterbo.

 

È stata una giornata intensa ed emozionante: al mattino l’abate ha tenuto una conferenza sulla cultura Shaolin presso la sede dell’associazione Shaolin quan fa, centro culturale del monaco Shi Yan Hui, rappresentante ufficiale del tempio di Shaolin in Italia.

Si è trattato di un momento di grande rilevanza culturale ed erano presenti rappresentanti istituzionali dell’ambasciata cinese, il presidente della commissione allo sport del XII municipio Pietrangelo Massaro, l’associazione Italia-Cina con Vittoria Mancini ed il rappresentante CSEN Tommaso d’Aprile.

L’abate ha sottolineato che la cultura del monastero dell’Henan vede i monaci “studiare per migliorare sé stessi” nel corpo e nello spirito, praticare il buddismo Chan e dedicarsi a fare del bene agli altri; ha chiarito come sia importante l’impegno costante per imparare a fondo lo Shaolin, una disciplina con 1500 anni di storia. “Il tempio di Shaolin – ha spiegato l’abate – è diverso dagli altri per la sua arte marziale e la sua regola. I monaci studiano il Chan e praticano l’arte marziale”.

Dopo aver rilasciato interviste ai giornalisti ed alle Tv, l’abate Shi Yong Xin assieme al venerabile Shi Yong Chuan ha presieduto il meeting della Shaolin Europe Association.

Una folta rappresentanza di insegnanti europei era giunta da Germania, Inghilterra, Grecia, Danimarca e da molti; per l’Italia il rappresentante ufficiale Shi Yan Hui coadiuvato dal maestro Paolo Antonelli.

Marco Pompilio, allievo di Shi Yan Hui e Paolo Antonelli, con entusiasmo dichiara: “È stato un importante momento culturale che ha avvicinato la civiltà italiana e cinese grazie alla cultura di Shaolin. Le arti marziali debbono essere una via per costruire la persona nel carattere oltre che nel fisico e rendere migliore l’individuo, dando solidi principi. Questa giornata – continua - è stato un grande esempio di amicizia e di cultura, dove grazie allo Shaolin si sono incontrate persone accomunate dallo stesso interesse per un’arte marziale che ha una lunga storia ed un patrimonio di conoscenze profondissimo”.

 




Facebook Twitter Rss