VITERBO - Si sono spenti domenica 27 novembre i riflettori sulla III rassegna “Pianofor3” al Teatro dei Calanchi di Lubriano e il Teatro Null Officina culturale della Regione Lazio, curatrice del progetto, ne traccia il bilancio.
“Non può essere che soddisfacente” - ci dicono gli organizzatori – “Il pubblico ha seguito, con entusiasmo e passione, tutte e tre le serate, premiandone l’alto livello.
Il concerto “Che mi giova cantar”, con il trio d’eccezione tutto al femminile: Isa D’Alessandro, Annarita Colaianni e Clara Graziano, che non a caso si è svolto il 27, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ha regalato uno spettacolo delicato e accattivante.
Il comun denominatore, dei vari commenti degli spettatori, è stato: brave e simpatiche, un binomio non facile da riscontrare.
Il concerto del 26, 'Sabina Mater' melodie della dorsale appenninica, splendido e doloroso inno alla terra natale, non solo ci ha fatto ancora una volta apprezzare la bravura del poliedrico compositore e musicista Raffaello Simeoni, ma ci ha fatto scoprire un pianista di talento dal tocco deciso e fluido, Paolo Paniconi.
Il concerto è stato una vera festa per le orecchie e i fans di Raffaello Simeoni, hanno fatto chilometri per ascoltare la sua musica, qualcuno è venuto perfino da Roma. E veniamo al gran finale domenica 27 con Rocco De Rosa e le sue 'Rotte distratte', trasmigrazioni tra il jazz e le nuove musiche, una vera rivelazione!
Il pianista lucano, compositore in diversi ambiti artistici in particolare cinema, teatro e danza, ci ha regalato uno straordinario concerto. Un’ora e mezzo circa di concerto, volata via in un soffio!
Le note avvolgenti e ipnotiche di De Rosa, dove riecheggiavano sonorità e profumi mediterranei che si materializzavano sotto i nostri occhi, hanno letteralmente rapito gli spettatori, mandandoli in visibilio.
Ancora una volta la piccola, ma preziosa rassegna, ha centrato l’obbiettivo: quello di far vivere agli spettatori un’esperienza indimenticabile e facendo apprezzare lo strumento principe, il pianoforte, in tutte le sue variegate sfaccettature. Un arrivederci al prossimo anno”.