ANNO 25 n° 115
Spunta un appuntamento a Viterbo
Leonello Catalani lo confessa al fratello prima di far perdere le sue tracce
28/11/2013 - 04:00

VITERBO – Mentre le indagini dei carabinieri di Soriano nel Cimino proseguono a tamburo battente - “indaghiamo a 360 gradi” - spunta un appuntamento a cui Leonello Catalini doveva presentarsi sabato 17 novembre, il giorno della scomparsa.

Lo confessa lui stesso al fratello. “Devo andare a Viterbo”, gli dice e, stando a quanto si è appreso, il professore dell'istituto Midossi di Civita Castellana avrebbe tradito un po' di preoccupazione. Perché? Chi doveva incontrare? Mistero. 

L'architetto sorianese non aveva scheletri nell'armadio. Almeno così sembra: è stimato da colleghi e benvoluto dai suoi studenti. Nel paese cimino lo conoscono come una “brava persona”, e persino gli investigatori, che stanno scavando nella sua vita per capire che fine abbia fatto, pare che finora non abbiano trovato nulla. Nemmeno dal telefono cellulare rinvenuto all'interno della Peugeout 206 station wagon di colore azzurro che il maresciallo Paolo Lonero e i suoi uomini hanno trovato tre giorni dopo la sparizione (martedì 20 novembre) nella frazione di San Martino al Cimino. 

In quel telefono non ci sarebbero messaggi né chiamate sospette o, almeno, in grado di far aprire una pista investigativa precisa.

Ieri sera, della scomparsa di Catalani, 54 anni residente in una villetta a Sant'Eutizio, si è occupata anche la trasmissione “Chi l'ha visto?” e, già da qualche giorno, sul sito internet della stessa, compare la sua corredata dalla descrizione fotografica.

Le ricerche di vigili del fuoco e volontari della Protezione civile, infine, pare che siano stato temporaneamente sospese.




Facebook Twitter Rss