ANNO 25 n° 117
Sutri rende omaggio agli avieri
sardi trucidati dalle Ss naziste
Stamane, a settant'anni dai fatti, la commemorazione in piazza del Comune
17/11/2013 - 04:01

VITERBO - E’ una storia emozionante che racconta di anni passati, di soldati, di guerra e nazismo. E’ la storia degli avieri sardi trucidati il 17 novembre del 1943 nei boschi di Sutri per mano dei nazisti.

Piero Contini, Giuseppe Canu, Giuseppe Deroma, Sebastiano Pinna, Nino Mè, Giovanni Mezzettieri, Salvatorico Cossiga, Battista Mulas, Gavino Pilo, Pietro Barcellona e Pasqualino Mereu, Efisio Piras, sono i nomi dei militari a cui domani, in occasione del 70esimo anniversario della ''Strage di Sutri'', verranno resi gli onori durante la cerimonia che si svolgerà questa mattina, alle 10,30, in piazza del Comune.

Saranno presenti il sindaco Guido Cianti e le autorità religiose e militari locali e della Sardegna. Alle 12,30, inoltre, sarà celebrata una messa nel cimitero di Sutri e alle 13, in località Montefosco, verranno resi gli onori ai caduti da parte della banda musicale di Ploaghe (SS) - paese d’origine di alcuni degli avieri trucidati - davanti al monumento celebrativo dell’eccidio. Alla commemorazione saranno presenti anche gli allievi marescialli della scuola del comando aeroporto di Viterbo, la banda musicale e il Colonnello Eugenio Rovazzani, comandante della scuola Marescialli dell’Aeronautica Militare e dell’Aeroporto di Viterbo.

LA STORIA - Il 17 novembre 1943, nei pressi di Capranica, in seguito all'armistizio dell'8 settembre, le SS tedesche catturarono 18 giovani avieri sardi. I militari furono portati su un autocarro in località Montefosco del vicino comune di Sutri dove furono prima mitragliati alle spalle e poi finiti con un colpo alla nuca. Fernando Zuddas, originario di Sardara, riuscì a salvarsi. Ferito, riuscì a raggiungere una strada provinciale dove fu soccorso da due abitanti di Sutri e a raccontare quei tragici fatti. Dei 17 caduti furono identificate le salme di Piero Contini di Oristano, Giuseppe Canu di Dorgali, Giuseppe Deroma di Osidda, Sebastiano Pinna di Osidda. Di 8 militari si conoscono i nomi, ma non sono state identificate le salme: Nino Mè, Giovanni Mezzettieri, Salvatorico Cossiga, Battista Mulas, Gavino Pilo (tutti di Ploaghe), Pietro Barcellona e Pasqualino Mereu (entrambi di Oristano), Efisio Piras di Iglesias. È rimasta sconosciuta l'identità di altre cinque vittime.

Una tragedia sconosciuta ai più ma nota e viva nella memoria popolare dei sutrini, che 70 anni fa diedero degna sepoltura ai giovani avieri, vittime dalla follia dell'uomo.

 




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