ANNO 25 n° 89
Toh, chi si rivede? L’aeroporto low cost
Dopo il caos a Fiumicino si riparla di uno scalo a Viterbo, Grosseto o Latina
31/07/2015 - 10:04

VITERBO – Senza mai citarlo direttamente, è stato l’amministratore delegato di Alitalia, Silvano Cassano, a riportare sulla ribalta della cronaca l’ipotetico aeroporto di Viterbo. L’ha fatto dopo il caos in cui è piombato Fiumicino a causa dell’incendio prima e del black out poi che hanno paralizzato lo scalo intercontinentale. ''L’aeroporto di Roma – ha tuonato Cassano – non è ancora un’infrastruttura adeguata a fungere da hub di una compagnia come la nostra. Senza un vero piano di crescita potremo lasciare Fiumicino''.

 

Cassano ha ricordato che, prima dell’incendio doloso e del black out di ieri, c’era stato l’incendio dello scorso maggio, che ha causato alla compagnia circa 80milioni di euro di danni. ''Il nostro - ha sottolineato è un piano di rilancio complesso, in uno dei settori a maggior competizione in Italia e nel mondo. Per questo non potremmo rimanere in uno scalo, qual è quello romano, che sconta anni d’investimenti inadeguati e punta su servizi mediocri e compagnie low cost''.

 

Insomma, l’Ad di Alitalia ha ribadito ciò che si dice da anni: il traffico aereo low cost non è compatibile con un hub internazionale. A Fiumicino, come in qualunque altro aeroporto c’è posto solo per l’uno o per l’altro. Ed è proprio qui che il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, per anni vice presidente della Regione Lazio, ha riesumato, per quel che conta, Viterbo quale sede di un aeroporto low cost.

 

''E' vero che se un aeroporto intercontinentale lo riempi di voli low cost – ha commentato Montino - non può funzionare. Allora ben venga un secondo aeroporto, e non l'ipotesi di una quarta e quinta pista più una seconda aerostazione a Fiumicino. Un secondo aeroporto – ha aggiunto - si può fare a Viterbo, Grosseto o anche a Latina''. Poi ha poi ricordato che, a suo tempo, la scelta era caduta proprio su Viterbo.

 

Ad avviso di Montino, la realizzazione di un nuovo aeroporto low cost servirebbe anche per togliere ad Alitalia, ''il cui posto di comando si trova a Dubai'', ogni pretesto per pensare a una possibile delocalizzazione. ''Quando Cassano dice che in mancanza di un credibile piano d’investimenti sull'aeroporto, Alitalia sarà costretta a spostare la sua crescita altrove – rileva il sindaco di Fiumicino -, secondo me fa leva su un dato vero, le disfunzioni. Per questo bisogna togliere ogni pretesto ad Alitalia facendo funzionare l’hub e spostando i voli low cost altrove''.




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