ANNO 25 n° 118
Università, Tagli del 90% alle borse di studio
02/11/2010 - 10:30

VITERBO - Un taglio del 90% ai finanziamenti per le borse di studio. Il ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini, infatti, lo scorso 14 ottobre ha presentato al consiglio dei ministri anche la richiesta di ridurre a 25,7 milioni di euro (prima erano 246 milioni) i fondi destinati alle borse studio, i finanziamenti concessi agli studenti per affrontare con maggiore serenità il percorso universitario.

I requisiti generali per poter partecipare sono principalmente due e riguardano le condizioni di reddito e patrimonio del nucleo familiare dello studente che partecipa al concorso ed i risultati scolastici che man mano lo studente raggiunge. A gestire il bando localmente è il Laziodisu, un ente pubblico dipendente della Regione Lazio, che ha la sede principale a Roma e vari distaccamenti nelle province.

“La situazione ci preoccupa e non poco - commentano dalla sede di Viterbo – ma il taglio dei finanziamenti predisposto dal ministro Gelmini riguarda solamente il MIUR (ndr Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca), mentre le borse di studio sono finanziate in buona parte anche dalla Regione. Fino a quando non sapremo la consistenza dei fondi stanziati dal Lazio, non saremo in grado di quantificare a quanto possa ammontare il taglio per gli studenti che hanno scelto il nostro Ateneo”.

Per l'anno accademico 2009/2010  le domande complessive presentate per le borse di studio a Viterbo sono state 988, mentre gli aventi diritto (in quanto in possesso dei requisiti richiesti dal Bando) sono stati 697, come i vincitori. Per l'anno in corso 2010/2011 i dati non sono ancora definitivi, visto che le graduatorie del nuovo bando dovrebbero essere pubblicate entro la fine di novembre, comunque l’importo delle borse di studio varia in base alla tipologia dello studente: studente residente in sede (1.771,99 euro), pendolare (2.591,7 euro), residente fuori sede (4.701,22 euro).

L'ADISU di Viterbo, inoltre, eroga altri servizi fra cui quello di mensa (80.000 pasti serviti nel 2009), con ticket per gli studenti in prima fascia di 2,08 euro, ed il servizio alloggi: 227 posti alloggio di cui 100 gratuiti (in base al concorso 2009/2010), 58 studenti erasmus, 16 a pagamento (€ 160,00 mensili) e i rimanenti per il servizio di foresteria (a pagamento). Nelle residenze universitarie, inoltre, esistono vari servizi fra cui sale lettura e studio, 'sale internet' wireless in tutte le stanze, sala fitness, impianti sportivi, biciclette gratuite a disposizione (ovviamente in numero limitato), medico e psicologo per consulenze, agevolazioni nei trasporti urbani ed extraurbani.

Servizi certamente utili per un ateneo che vede la presenza di molti studenti fuori sede, provenienti principalmente dal sud Italia (Calabria, Puglia e Sicilia in primis) e da Roma (dove manca, ad esempio, la Facoltà di Agraria), ma anche dall’estero: agli erasmus, si aggiungono molti studenti che hanno deciso di frequentare stabilmente l’Università della Tuscia.

Sicuramente, però, la mancanza di un forte sostegno ministeriale renderà ancora più arduo l’accesso alle graduatorie, penalizzando ancora di più i ragazzi che hanno deciso di investire sulla propria cultura.




Facebook Twitter Rss