ANNO 25 n° 89
Viterbese, l'abbraccio del Rocchi
Ultima gara in casa con il Civitavecchia: serve la giusta cornice di pubblico
04/05/2014 - 04:01

di Domenico Savino

VITERBO – Il campionato è in ghiaccio. La Viterbese lo ha blindato in anticipo e attende l’abbraccio della sua gente al Rocchi. Quella con il Civitavecchia è una gara diversa: entrambe le formazioni hanno raggiunto i rispettivi obiettivi (i tirrenici sono salvi nonostante la zavorra di cinque punti di penalizzazione) e possono già guardare al futuro. Per la Viterbese è l’occasione di proseguire la festa iniziata la notte del 1 maggio: dalle scene di giubilo in piazza a quelle in campo ci sarà il modo per applaudire gli eroi di una stagione esaltante.

Doveva essere di passaggio l’Eccellenza: e così è stato. Un torneo regionale serviva per ritornare in serie D dall’accesso principale e dare il via al progetto: portare la Viterbese nel calcio professionistico. Ecco perché la speranza è vedere la Palazzina ribollente di tifo, per dimostrare quell’attaccamento, quell’unione tra popolo che tifa e squadra che gioca. La città ha dimostrato di avere fame di calcio, di sapersi legare ad un obiettivo e condurre insieme alla società un viaggio comune. E c’è un simpatico dato statistico, le ultime tre promozioni sono arrivate tutte in trasferta: quella in serie C nel 1995 targata Bagnato al Curi di Perugia firmata da Nardecchia, Tamburro e Cozzella; quella in C1 nel 1999 a Sassuolo con Gaucci patron, Beruatto allenatore e in campo Liverani, Baiocco, Parlato e Borneo; il trionfo dello Scopigno costruito dalla truppa di Attilio Gregori, dai gol di Vegnaduzzo, al muro Cirina, dalla regia di Giannone alla fantasia di Pero Nullo. Per non parlare delle salvezze: eroica quella di Nocera Inferiore, esaltante quella di Tolentino.

In tribuna ci sarà anche il sindaco Leonardo Michelini insieme al delegato allo sport Insogna e altri amministratori: anche la sua presenza non è casuale. Ha detto sulle nostre colonne che tra due settimane prenderà il via il rifacimento del manto erboso e ha mostrato la sua totale disponibilità a chiudere la questione relativa alla firma della convenzione. E’ un passo verso la famiglia Camilli che - dati e risultati alla mano - ha dimostrato di saper solo vincere e chiede all’amministrazione comunale di affiancarsi al progetto. Cerca interlocutori nella sua cavalcata: c’è riuscita in Maremma, ora vuole ripetersi nella sua terra.

L’aspetto puramente calcistico rischia di passare in secondo piano anche perché il risultato conta poco: è l’occasione per vedere chi ha avuto meno possibilità di mettersi in mostra. Infatti potrebbe esserci spazio per gli under Ghezzi, Giurato, Ravoni, Dalmazzi. E’ l’ultima gara in casa della stagione, prima del commiato finale a Villanova. Tuttavia la Viterbese può trovare altri stimoli: ad esempio consentire a Vegnaduzzo di diventare capocannoniere del campionato. Sarebbe straordinario se si pensa che l’argentino è arrivato a dicembre ed è a solo un gol da Toscano (ex mai rimpianto).

Oppure tagliare il traguardo degli ottanta punti: i gialloblu ne hanno 76 e devono vincere le ultime due partite per superare la fatidica barriera. E poi il derby con il Civitavecchia è sempre una sfida particolare, che ricorda grandi match del passato. La partita sarà solo per i tifosi della Viterbese: la trasferta è stata vietata ai civitavecchiesi così come accadde all’andata. Per acquistare i biglietti c’è tempo anche questa mattina al botteghino del Rocchi dalle 10,30 fino all’inizio della partita.




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