ANNO 25 n° 88
Weekend al Castello di Proceno tra musica e libri
Un seminario di musicologia e lo scrittore Giorgio Caponetti ospite domenica 9 giugno
06/06/2013 - 15:23

VITERBO - Prosegue la IX edizione del “Convivio in Musica”, organizzato dalla Associazione Storico Artistico Culturale “Ing. Carlo Cecchini” in linea con gli indirizzi europei con lo scopo di promuovere il tema della valorizzazione dell’Itinerario Culturale della Via Francigena nella formazione della “Cittadinanza Europea”.

“Storie e musiche lungo la via Francigena” il tema di questa edizione 2013 che fino al 7 settembre offrirà concerti, seminari, conferenze, presentazioni di libri nell’affascinante Castello di Proceno, un albergo diffuso in dimora d’epoca situato tra Toscana, Umbria e Lazio, sede dell’Associazione “Ingegnere Carlo Cecchini”.

Da venerdì 7 a sabato 9 giugno si terrà il seminario di musicologia “Dalle origini ai giorni nostri”, organizzato dall’Associazione Culturale Flyersound: tre giorni di studi sul suono rituale, le ipotesi sull’origine della musica e degli strumenti musicali, le musiche nel mondo, la grande stagione europea fino alla musica elettroacustica, con incontri individuali e la proiezione del film “Dove sognano le formiche verdi” di Herzog (per info: 328 0516186 - 06 9629087 flyersound@yahoo.it).

Domenica 9 giugno a partire dalle ore 13 colazione a buffet e presentazione del libro “Due belle sfere di vetro ambrato”, il secondo apprezzatissimo romanzo di Giorgio Caponetti, già autore del fortunato “Quando l’automobile uccise la cavalleria”, entrambi pubblicati dalla Marcos y Marcos.

Il libro, elegante e raffinato nella scrittura, narra la strana storia di una biologa intraprendente, di un amore di Leonardo da Vinci a Venezia, della statua di Bartolomeo Colleoni e del suo cavallo. Il romanzo è un’avventura di Alvise Pàvari dal Canal: c’è una donna che lo cerca, una affascinante biologa russa, che in un’osteria affacciata sulla laguna di Venezia dichiara di voler clonare un cavallo portentoso, quello del monumento a Bartolomeo Colleoni in campo San Zanipolo. Alvise Pàvari dal Canal ne ha sentite tante nella vita, ma questa le batte tutte. Clonare una statua? Certo che no, gli spiega dolcemente la russa. Lei allude a tessuti organici di cinquecento anni fa, perfettamente conservati. Alvise finge di non capire, ma pensa alla teca con due sfere di vetro ambrato custodita nel palazzo avito sul Canal Grande. E una leggenda di famiglia ci trascina indietro nel tempo: al banchetto di cento portate in cui il Colleoni, capitano generale della Serenissima, conquista una donna troppo piena di vita per accontentarsi del vecchio marito mercante; alla frenesia di amorosi sensi che Leonardo da Vinci, giunto in laguna da Firenze, scatena a Ca’ Pàvari, seminando nostalgia inguaribile e un capolavoro sorprendente.

Nato a Torino nel 1945, Giorgio Caponetti inizia a trafficare con le parole compilando voci del Grande Dizionario Battaglia, poi fa carriera in pubblicità e firma campagne importanti. Ma in lui si agitano altre passioni potenti, che ha il coraggio di ascoltare. Il primo passo è trasferirsi in campagna, nel Monferrato. Il secondo passo è lasciare del tutto la pubblicità per dedicarsi a tempo pieno ai cavalli, alla musica e alla narrazione in varie forme: diventa allevatore e addestratore di cavalli, istruttore d’equitazione, regista e conduttore di spettacoli e di documentari equestri. Oggi Giorgio Caponetti vive con la famiglia in una verdissima tenuta a Tuscania, con tanto di necropoli etrusca.

Al termine della presentazione, il “Concerto per pianoforte” di Dalia Bartoli, fiorentina, classe 1991, che proporrà musiche di Beethoven, Liszt, Chopin, Brahms, Debussy, Ravel.

La Bartoli, nell’ultimo anno, si è esibita più volte, da solista e in formazione da camera, prendendo parte a concerti nella provincia di Lucca e a Lastra a Signa, presso il Circolo Lirico intitolato a Caruso; all’interno del Conservatorio, per il corso di musica da camera, ha preso parte ad alcune iniziative tra le quali il Seminario del violoncellista francese Alain Meunier.




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