ANNO 25 n° 89
Dosi sospette di vaccino a Viterbo
Lo ha reso noto ieri sera il Dg dell'Agenzia italiana per il Farmaco Luca Pani La Regione ha subito sospeso la somministrazione del Fluad in tutto il Lazio

VITERBO - Alcuni lotti sospette di vaccino antinfluenzale Fluad, diversi dai primi due segnalati che avrebbero causato il decesso dei pazienti cui sono stati somministrati, sono stati ''certamente'' distribuiti e utilizzati in provincia di Viterbo, nel Reatino e in alcune zone di Roma, senza però provocare sintomi sospetti o allarmanti nei pazienti. Almeno finora. Lo ha reso noto ieri sera il direttore generale dell'Agenzia italiana per il farmaco (Aifa) Luca Paini. La notizia è stata poi confermata dal leader regionale della Federazione italiana medici di medicina generale Luigi Bartoletti.

Secondo l'Aifa ci sarebbero altri lotti, oltre a quelli ''incriminati'' per i decessi dei pazienti (i numeri 142701 e 143301) potenzialmente rischiosi. Ad innescare il sospetto sono state nuove segnalazioni di malori che, sebbene ''da confermare'', come ha sottolineato lo stesso Pani, di certo non rasserenano il clima.

Contestualmente, la Regione ha sospeso totalmente e senza eccezioni la somministrazione del vaccino in tutto il Lazio. La decisione è stata adottato dopo le due morti sospette avvenute a Roma. Si tratta di una 92enne, deceduta al Gemelli, e di un 77enne giunto cadavere al policlinico Aurelia Hospital.

La Regione ha stabilito di aumentare in via cautelativa il livello di sicurezza, disponendo che tutte le Asl sospendano, almeno in attesa di novità certe, sia la distribuzione che la somministrazione del farmaco ''a prescindere dai lotti segnalati''.

Ad accrescere l'insicurezza contribuiscono inoltre i grossi limiti della comunicazione istituzionale verso le regioni. ''Ad oggi, il Lazio - spiega una nota della Regione - non ha ricevuto segnalazioni ufficiali da parte dell'Aifa. Dunque, la linea dell'amministrazione Zingaretti non può essere che quella della massima prudenza''.

''Le dosi dei lotti sospetti - afferma la Regione - sono complessivamente 57 mila su un totale di 947 mila dosi, quindi una minima parte''. La campagna di vaccinazione, comunque, è già a due terzi dell'obiettivo stabilito, anche grazie ai medici di base, che nel Lazio sono circa 5mila di cui 2mila a Roma, i quali, già da ieri sera, grazie a un tam tam via sms hanno immediatamente sospeso il Fluad e l'hanno separato dagli altri farmaci. Subito dopo, su disposizione della Regione, lo stop è diventato totale.

I primi lotti ''incriminati'', secondo il leader regionale dei medici di famiglia Pier Luigi Bartoletti, sono certamente stati distribuiti nelle Asl Roma A (centro storico, ma anche i popolosi quartieri del Tufello, di Montesacro e della Bufalotta), Roma C (Tor Pignattara) e Roma D (Ostia). Fuori Roma, invece, sono arrivati a Viterbo e in Sabina, a Rieti e a Poggio Mirteto.

Il Fluad, in ogni caso, spiega Bartoletti, ''non é un vaccino generico ma va utilizzato solo in determinate situazioni, cioé per pazienti anziani, con gravi patologie croniche o per casi di immunodepressione''. Ecco perché su poco meno di un milione di dosi previste per la campagna di vaccinazione del Lazio, il farmaco in questione rappresenta solo una piccola percentuale. Inoltre, nel Lazio, la campagna é partita in ritardo, e i medici, in generale, suggeriscono ai pazienti di vaccinarsi il più tardi possibile.

Da ieri sera sono in corso accertamenti per ricostruire quanti sono effettivamente i pazienti a cui è stato iniettato il Fluad. Al lavoro, oltre ai medici di base, anche il servizio di farmacovigilanza della Regione Lazio.




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