ANNO 25 n° 110
Depositato il ricorso al Riesame
L'avvocato Marco Russo lo ha presentato per le donne della famiglia Cherubini
02/07/2013 - 04:00

VITERBO – Lo ha detto e lo ha fatto: ieri mattina l’avvocato Marco Russo ha depositato il ricorso al tribunale del Riesame.

Mentre Paolo Conio è ancora ristretto nel penitenziario viterbese in attesa che il gip Salvatore Fanti si pronunci sull’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato Floro Sinatora, Russo non temporeggia e prosegue dritto per la sua linea difensiva.

Il legale viterbese assiste tre delle sessantuno persone indagate nell’ambito dell’operazione Drum.

Si tratta, in particolare, delle donne della famiglia Cherubini, ritenuta a capo della vasta rete di spaccio smantellata dagli uomini dell’Arma all’alba del 25 giugno.

La madre Maria Teresa Bartolacci e le due figlie Simona e Santina sono ristrette nella casa circondariale di Civitavecchia, dove venerdì scorso avevano sostenuto l’interrogatorio di garanzia per rogatoria avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Qualche ora dopo Russo aveva manifestazione chiara e tonda la sua intenzione di ricorrere al Riesame. “Lunedì depositerò il ricorso di scarcerazione”, aveva anticipato. E così ha fatto.

“L’udienza è stata fissata al 5 luglio”, ha confermato, aggiungendo però che, quanto alle motivazioni “per ora non posso dire niente. Ci sto lavorando”.

Dietro le sbarre del penitenziario viterbese è finito anche Oliviero Cherubini, mentre al padre Giuseppe è stata concessa la detenzione domiciliare per motivi di salute.

Anche il 33enne si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Fanti; al padre è toccato ieri sostenere l'interrogativo di garanzia e, anche lui, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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