ANNO 25 n° 116
Scena muta delle Cherubini dal gip
Ieri l’interrogatorio per rogatoria nel carcere di Civitavecchia delle sorelle Simona, Santina e della madre
29/06/2013 - 04:00

di Alessia Serangeli

VITERBO – “Non credo che presenterò alcuna istanza di scarcerazione”. Così, all’indomani dell’interrogatorio di garanzia, l’avvocato Roberto Alabiso, legale di Oliviero Cherubini, il 33enne di Marta finito arrestato martedì scorso nell’ambito del blitz antidroga denominato “Drum”.

“Ci siamo avvalsi della facoltà di non rispondere – ha spiegato – per avere il tempo necessario di studiare l’ordinanza, che conta di ben seicento pagine”. Dopodiché Alabiso potrà elaborare la strategia difensiva.

Insieme al 33enne, dietro le sbarre, è finita tutta la sua famiglia: la madre Maria Teresa Bartolacci, le sorelle Simona (37 anni) e Santina (36); solo al padre Giuseppe è stato concessa la detenzione domiciliare per motivi di salute.

La famiglia Cherubini, proprietaria dell’agriturismo il Castellaccio (in località San Savino) e di tre forni, è ritenuta a capo della vastissima organizzazione smantellata dall’Arma.

Secondo quanto ricostruito dagli organi inquirenti - dopo un anno di indagini supportate anche da intercettazioni telefoniche ed ambientali – è proprio ai Cherubini che faceva riferimento la vasta rete di pusher dislocati in mezza provincia viterbese. “Molti legati alla famiglia da vincoli di parentela e, quindi, ritenuti più affidabili”, avevano spiegato in sede di conferenza stampa i carabinieri del colonnello Gianluca Dell’Agnello. Mentre a portare la droga (marijuana, hashish, cocaina ed amné) all’agriturismo erano numerosi corriere assoldati anche occasionalmente tra persone incensurate ed anziani in difficoltà economica.

“Gli interlocutori della famiglia di Marta – avevano sottolineato i militari – erano i referenti delle più importanti organizzazione legale al traffico di stupefacenti della Capitale”. Come i clan di San Basilio e i dominus della piazza di spaccio dell’Olgiata e del litorale.

Ieri mattina, intanto, a sostenere l’interrogatorio di convalida dell’arresto, svoltosi per rogatorio nella casa circondariale di Civitavecchia, è toccato a Maria Teresa Bertolacci e alle figlie Simona e Santina. Tutte e tre si sono avvalse della facoltà di non rispondere.

“Ho già pronte le istanze di scarcerazione – ha detto chiaro e tondo l’avvocato Marco Russo, difensore delle tre donne – Conto di depositarle al tribunale del Riesame già martedì mattina”.

E’ invece previsto la prossima settimana l’interrogatorio di garanzia di Giuseppe Cherubini.

 

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