ANNO 25 n° 116
''Riduzione delle bollette da gennaio 2013''
Il presidente Meroi e l'assessore Equitani lo propongono alla Talete
03/01/2013 - 04:00

Ridurre il costo delle bollette idriche nei Comuni in cui vige l’ordinanza di non potabilità dell’acqua destinata al consumo umano con uno sconto tariffario a partire da gennaio 2013.

Una quota che sia sostenibile con le esigenze finanziarie e di gestione della Talete in modo da accompagnare le limitazioni all’uso dell’acqua, con un’equa riduzione dei costi sostenuti dalla popolazione.

E’ questa la proposta che il presidente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi e il vicepresidente con delega all’Ambiente Paolo Equitani, intendono portare all’esame degli organi istituzionalmente competenti.

Si tratta di un modo per venire incontro a quelle che sono le difficoltà dei cittadini alle prese con le misure di limitazioni al consumo dell’acqua. La direttiva europea, infatti, entrata in vigore il primo gennaio 2013, fissa a 10 microgrammi per litro il limite massimo di arsenico consentito nelle acque destinate al consumo umano.

Un fatto che ha indotto i sindaci della provincia ad emettere con celerità le ordinanze di non potabilità dell’acqua erogata dai rubinetti laddove è stato rilevato un superamento del parametro, in modo da non incorrere in alcun reato. Queste limitazioni hanno comportato, inevitabilmente, dei disagi per i cittadini che continueranno fino all’entrata in funzione degli impianti di dearsenificazione dell’acqua pubblica.

Di fronte a questa situazione d’emergenza, e non potendo evitare i relativi disservizi alle popolazioni colpite dalle ordinanze di non potabilità, la Provincia di Viterbo propone di rivedere il costo delle bollette in modo da ridurre la pressione fiscale.

Meroi e Equitani, poi, precisano che la Regione Lazio “dovrà farsi carico di compensare le eventuali minori entrate che potrebbero penalizzare la sopravvivenza della Talete”.

“Una proposta – concludono entrambi - che ci sentiamo di condividere con le associazioni dei consumatori, con varie realtà politiche e civiche che hanno sollevato l’inopportunità di mantenere gli attuali importi tariffari a fronte di un servizio limitato per il consumo umano. Siamo certi che intorno a questa proposta si possa raggiungere la più ampia condivisione”.



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